Cuori

Lontano da sguardi curiosi

Scendono copiose le lacrime

Al sol pensiero di queste assenze

Vi guardo nell’immagine che da sempre mi consola

Ma non ci siete. Non qui

Vi cerco in quell’angolo di prato

Ma non ci siete. Non qui

Resto immobile e mi perdo.

GiampieroCaleffi

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Guerra e trincea

Anni passati decenni passati

ma questa maledetta guerra non cessa

si fa sempre più cruenta

Il tempo di respirare aria meno tossica

e sei di nuovo in trincea la tua trincea

a ripararti dalle bombe e dagli assalti del nemico

O magari dal fuoco amico

Ormai abituato alle fiamme dei proiettili combatto

per quel che posso

finchè posso

E mentre intorno tutto esplode

Rimango in trincea la mia trincea

di sudore e sangue

di pianto e di silenzi

di esclusione e di solitudine

Ma ho scelto di combattere la mia guerra

E di stare in trincea. La mia trincea.

Nella speranza di un armistizio e tornare a vivere

GiampieroCaleffi©️

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27 Novembre 2021

Immagino che sia solo un brutto sogno

Io tu la mia mano la tua

Stanco di una vita spesa

Tra la paura d’essere ed il dovere di apparire

Ma ti tenevo la mano per non lasciarti andare

Uguali tu ed io me e te

Esausto come la cenere del camino che mai più accederai

Difettoso come ogni uomo che brama l’amore e d’amore si consuma

Giorni di ricordi di silenzi e di assenze che mai più si colmeranno

Resta la tua figura su un muro nell’attimo assoluto

Quell’attimo in cui da uomo solo risplendi la tua anima

Sempre e per sempre tu io la mia mano e la tua

GiampieroCaleffi 27/11/22

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Me

Guardala questa Luna

Ma non pensare che io sia li

Illuminato di luce riflessa

Io mi trovo dall’altra parte nelle tenebre

Lontano dagli sguardi lontano dagli occhi

Lascio parlare i miei silenzi

E se mi conosci perfettamente saprai ascoltarli

Ora è tempo che io mi dissolva come neve al primo sole

Ora è tempo di chiudere tutti i cassetti per far riposare tutti i miei sogni

Ora è tempo di dismettere questi quattro stracci di principe azzurro

Parte di questa commedia che è la mia vita che mai ho amato

Perché in tutte le fiabe a lui è concesso il lieto fine

Io ritorno al mio stagno sapendo che mai nessuno arrivera per portarmi via definitivamente

GiampieroCaleffi

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Raccontami

E dopo tutto?

Dopo aver contemplato il tuo io

Prova veramente a metterti nei miei panni

E raccontati.

Raccontami di quando eri bambino

Delle assenze o delle presenze assenti

Dei baci mancati non dati

Perché per altri ed altro era quel tempo

Raccontami di quando in ambienti nascosti

Venivi rapito e violato

E alla luce restavi in silenzio

Perché per altri ed altro era quel tempo

Raccontami di quando eri ragazzo

Non fosti scelta ma solo semplice ricordo

E brucianti il tuo tempo e la tua vita

Deviando il suo corso

Perché per altri ed altro era quel tempo

Raccontami di quando credesti alle favole

Chiudendo cassetti ripieni di sogni e speranze

Perché per altri ed altro era quel tempo

Raccontami di quando eri uomo

Provassi a cambiare le cose

Ma furono le cose a cambiarti

Perché per altri ed altro era quel tempo

Raccontami di quando eri solo

Di come vivevi, di come dovevi e di come potevi

E tutto l’intorno rimaneva tale

Perché per altri ed altro era quel tempo

Raccontami ora del tuo presente

Vissuto ogni giorno come ogni giorno

Senza pensiero e senza il tuo cuore

Perché per te stesso e solo per te

Ora è quel tempo

E adesso ridammi i miei panni

Sporchi, sdruciti e forse pesanti

E dimmi se vuoi di andare all’inferno

Non chiedo più nulla né a voi e né all’amore

Da dove venite e se per caso restiate

Mi basto e m’arrangio

Ma voglio silenzio ed il sipario abbassato

GiampieroCaleffi

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Sveglia

La brezza del mattino come toccasana

Dopo notti agitate da pensieri funebri e ricordi paterni

Quasi mi lenisce ogni dolore

Quel mal di vivere che soggiorna nella mia anima scompare

Come i cerchi di fumo che il mio respiro crea

I tuoi occhi nell’alba che nasce curano le ferite del cuore ormai abituato all’insonne padrone

Ed io ormai pronto al nuovo giorno t’ammiro

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Gli uni e soprattutto gli altri

Mentre il cielo ad un tratto si imbruna
L’eco degli uni e degli altri si fa padrone
Gli uni li conosci da tempo ormai maestri nel dire e nel fare ora
Come esatto contrario del dire e del fare precedente
Gli altri li scopri commedianti nel recitare ruoli più grandi di loro
Filosofi del niente o del falso
Strilloni di strada che vendono giornali vuoti
Pusher che spacciano teorie nate dal nulla come droga da iniettare o sniffare per bruciare cervelli
Santoni proclamati da stessi tali davanti a specchi di latrine domestiche
Pastori di pecore lobotomizzate da vecchie e nuove religioni
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Battito

Nulla di più vero è il battito del cuore Maggior dell’occhio che scruta Maggior dell’orecchio che ode Maggior della bocca che parla

Strumento preciso dello scorrere del tempo e del suo flusso come un metronomo Nel suo ritmo ballano corpo ed anima Stretti l’un l’altro come in un tango

Ascolta perché sarà il discorso di parole non dette vivilo perché sarà il tempo di giorni non trascorsi giacché quando tutto sarà silenzio lo rimpiangerai

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Notti di novembre

Notti gelide di novembre come anni or sono

Quando prima di te la grande mano materna mi lasciò

Nemmeno la brace del camino che accendesti

Potrà scaldare la mia anima se una parte di essa è volata via con te

Rimane questo fuoco vuoto ed algido

Trema la mia voce silenziosa nel chiamarti

Si annebbia anche la vista come coltre di fumo che circonda il nostro tutto

Chi ero? Chi sono? Chi sarò? Domande che chiedono risposte

E mentre ricompongo una frase un significato una ragione a questi quesiti e alle loro soluzioni

Queste notti divorano la mia vita.

GiampieroCaleffi

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Ultimi attimi

Sudano i secondi dì questa vita orologio

Battiti che cadenzano questo silenzio

Come i vecchi soldatini che rammentavi

Stanco e assorto ti vedo consumare i tuoi ultimi attimi

Come calce bianca ho cancellato il passato

Solo e senza dì te

Ma sei qui e sarai qui in questo mio folle cuore

In ogni attimo ed in ogni posto

Uguali e diversi nell’amare

Ora è tempo dì riposo e tempo per essere libero.

Per sempre.

E per sempre tuo figlio

GiampieroCaleffi

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